La parola ebraica “Kasher o kosher” significa conforme alla legge, consentito, le regole
principali derivano dalla Bibbia – la Torà.
Ecco alcune regole in pratica che da più di
tremila anno vengono osservate dagli ebrei in tutto il mondo.
Divieto di mescolare carne e latticini nello
stesso pasto: la Torà in ben tre passi raccomanda di
non cuocere “il capretto nel latte di sua madre”. Partendo da questa norma, la
tradizione rabbinica ha proibito il miscuglio, il cucinare, e il trarre
profitto da carne e latte cucinati insieme.
E’ vietato, quindi nello stesso pasto cucinare
il latte (o dei suoi derivati ad esempio il burro ) con carne di qualunque
animale sia quadrupedi ( es. carne di manzo ) che volatili ( es. carne di
pollo).
Per questo motivo gli ebrei osservanti hanno
due servizi di piatti e stoviglie diversi, scomparti distinti in frigorifero,
ed anche spugne separate.
Animali permessi:
Gli animali permessi sono quelli che sono
ruminati e che hanno lo zoccolo fesso cioè spaccato in due parti, come la mucca,
il vitello, la pecora, la capra etc. Gli
animali NON permessi sono quelli che non hanno entrambi i segni…come ad
esempio, il coniglio,il maiale, il cavallo etcc.
Sono esclusi dalla cucina ebraica, ad esempio,
tutti gli animali definiti impuri (quelli con lo zoccolo o l’unghia fessi e che
non ruminano), animali marini senza squame e senza pinne (non sono consentiti
né crostacei né molluschi), uccelli rapaci e rettili.
Il rituale della macellazione degli animali permessi cosiddetta, deve essere fatta da un Rabbino competente che si chiama “Shochet” il quale ha la competenza per farla, deve cioè conoscere approfonditamente le regole ed essere dotato della licenza fornita dalla Comunità Ebraica.
Il rituale della macellazione degli animali permessi cosiddetta, deve essere fatta da un Rabbino competente che si chiama “Shochet” il quale ha la competenza per farla, deve cioè conoscere approfonditamente le regole ed essere dotato della licenza fornita dalla Comunità Ebraica.
Divieto di consumare il sangue:
il sangue contiene la vitalità dell’animale ed è quindi vietatissimo nutrirsi di qualsiasi forma di sangue che sia presente negli animali o volatili anche nelle uova il sangue è vietato.
Per il consumo della carne dopo la macellazione
è necessario che tutto il sangue rimasto sia passato e lavato con acqua e sale
per non meno di venti minuti e non più di un’ora.
Invece il fegato i polmoni e il cuore deve
essere deve essere trattatati sul fuoco direttamente unico modo per renderli
kasher.
Pesci permessi:
I pesci permessi sono tutti quelli forniti di pinne e di squame. Nell’
impossibilità di elencarli tutti, diamo qui un elenco dei più comuni: trota,
nasello, merluzzo, sogliola, branzino, orata, sarda, sardina, sardella,
sardone, acciuga, tonno, sgombro, cefalo, triglia, dentice, cernia, carpa,
aringa, luccio, pesce persico, marmora, muggine, passera, san Pietro, salmone,
spigola, rombo (non quello chiodato), platessa.
Importante: Si
deve inoltre sempre chiedere al pescivendolo di lavare il coltello e il ripiano
di lavoro prima dell’uso per noi.
Prodotti industriali con certificazione kosher e
prodotti industriali permessi:
Attualmente, con i mutati ritmi giornalieri che
costringono spesso a pasti fuori casa, seguire le complesse procedure di
preparazione del cibo secondo le leggi sarebbe piuttosto complicato, pertanto è
nata la necessita di prodotti già pronti all’uso certificati Kosher.
Tale certificazione è
applicabile ad una gran varietà di prodotti, dagli ingredienti da cucina come
l’olio d’oliva ad alimenti confezionati, fino ai prodotti dietetici. Essa viene
rilasciata da apposite associazioni Rabbiniche, che si avvalgono anche della
collaborazione di esperti, ed è indicata sul prodotto da un apposito simbolo o
dicitura che identifica il Rabbino certificatore.
Perché un prodotto sia certificato Kosher,
tuttavia, è necessario che esso soddisfi rigorosissimi standard di qualità e
che tutte le procedure di produzione e confezionamento nonché ogni singolo
ingrediente utilizzato nella sua preparazione siano conformi alle restrittive leggi del Kasheruth.
Il rispetto di queste severe regole e
verificato periodicamente, da esperti, sul logo di produzione e la
certificazione (che ha una scadenza e va periodicamente ripetuta) può essere
revocata in qualsiasi momento.
L’estrema rigidità di queste norme costituiscono
una tutela per il consumatore indipendentemente dalla sua religione e, nel
tempo, hanno reso la certificazione Kosher un marchio di qualità riconosciuto
in tutto il mondo. In alcuni paesi come l’America, infatti, i maggiori consumatori di prodotti Kosher non sono Ebrei, ma
persone di qualsiasi religione che ricercano in tale marchio una garanzia di
qualità, genuinità e purezza.
Alcune
curiosità in merito ai prodotti industriali con marchio Kosher:


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